Le malattie infettive respiratorie più comuni: ecco quali sono secondo i medici

Le malattie infettive respiratorie rappresentano una delle principali cause di consultazione medica e di assenza scolastica o lavorativa a livello globale. Queste patologie colpiscono sia le vie respiratorie superiori come naso, gola e trachea, sia le vie respiratorie inferiori quali bronchi e polmoni. La loro incidenza è particolarmente elevata nei mesi più freddi dell’anno e interessa tutte le fasce di età, anche se bambini, anziani e persone con sistema immunitario compromesso risultano più vulnerabili.

I principali agenti infettivi: virus e batteri

I medici identificano gli agenti infettivi respiratori più comuni come virus e batteri, che provocano le principali forme di malattie delle vie aeree. Fra i virus, i più diffusi sono:

  • Virus influenzali: responsabili dell’influenza stagionale con sintomi quali febbre alta, dolori muscolari, tosse secca e affaticamento. Ogni anno la loro mutabilità costringe a diverse strategie vaccinali.
  • Sars-CoV-2: appartiene alla famiglia dei coronavirus ed è il responsabile del Covid-19, patologia pandemica che ha cambiato la percezione delle infezioni respiratorie a livello globale negli ultimi anni.
  • Virus respiratorio sinciziale (RSV): si tratta di un agente particolarmente insidioso per bambini sotto i due anni e anziani, capace di causare bronchioliti e polmoniti gravi soprattutto in soggetti fragili, ma anche infezioni lievi nelle persone sane. L’RSV mostra una maggiore incidenza nei mesi autunnali e invernali.
  • Rhinovirus: costituisce la causa più frequente del raffreddore comune e rappresenta oltre il 30% delle infezioni respiratorie acute negli adulti. È più attivo in autunno, primavera e estate, ma è presente durante tutto l’anno.
  • Altri coronavirus (diversi da Sars-CoV-2): normalmente responsabili di forme lievi di raffreddore, soprattutto nei mesi freddi.
  • Metapneumovirus umano e virus parainfluenzali: agenti emergenti che possono causare quadri clinici simili a quelli dell’influenza o dell’RSV, in particolare nei bambini e negli immunodepressi.

Tra i batteri, spiccano per diffusione:

  • Streptococcus pneumoniae: principale responsabile delle polmoniti batteriche, soprattutto in soggetti anziani, debilitati o affetti da patologie croniche.
  • Mycobacterium tuberculosis: agente eziologico della tubercolosi polmonare, una malattia che, seppur con incidenza ridotta nei paesi occidentali, rappresenta ancora una minaccia significativa a livello globale.

Sintomi e manifestazioni cliniche

Le infezioni respiratorie possono presentarsi con un’ampia varietà di sintomi, la cui severità dipende dall’agente causale, dalle condizioni generali del paziente e dal segmento di apparato respiratorio colpito. I sintomi più comuni includono:

  • Tosse, sia secca che produttiva di muco
  • Raffreddore e congestione nasale
  • Febbre variabile (più marcata nelle infezioni virali come l’influenza)
  • Mal di gola e difficoltà a deglutire
  • Malessere generale con dolori muscolari e debolezza
  • Difficoltà respiratorie nei casi di interessamento delle vie aeree inferiori (ad esempio nei bronchioliti o nelle polmoniti)
  • Brividi e sudorazioni notturne, caratteristici soprattutto della tubercolosi

È fondamentale prestare particolare attenzione a sintomi quali difficoltà respiratoria, alterato stato di coscienza, comparsa di dolore toracico o cianosi (colorito bluastro di labbra e unghie): in questi casi è necessario rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso.

Le malattie respiratorie più comuni secondo i medici

Secondo l’esperienza clinica e la letteratura scientifica, le cinque principali malattie infettive respiratorie che i medici si trovano più spesso a diagnosticare sono:

  • Raffreddore comune: provocato prevalentemente da rhinovirus, rappresenta la più frequente patologia infettiva acuta a tutte le età. I sintomi sono in genere lievi e autolimitanti, ma possono favorire sovrainfezioni batteriche o riacutizzare patologie croniche.
  • Influenza stagionale: legata ai virus influenzali, induce tipicamente febbre alta, mal di testa, dolori osteomuscolari, talvolta also nausea e diarrea nei bambini.
  • Bronchioliti e bronchiti: frequenti nei bambini piccoli e anziani, spesso correlate a RSV, parainfluenzali, metapneumovirus o influenza. Si manifestano con tosse insistente e, nei casi gravi, difficoltà respiratoria o respiro sibilante.
  • Polmonite: infiammazione acuta del tessuto polmonare dovuta sia a virus che a batteri (soprattutto Streptococcus pneumoniae, ma anche Haemophilus e stafilococchi). I sintomi principali sono febbre, tosse con espettorato, dolore toracico e dispnea.
  • Tubercolosi polmonare: causata dal Mycobacterium tuberculosis, provoca tosse cronica, emottisi (presenza di sangue nell’espettorato), perdita di peso, sudorazioni notturne e febbre persistente. Può risultare invalidante e, se non trattata adeguatamente, avere esito fatale.

Nel panorama europeo, inoltre, i medici segnalano il crescente contributo di virus emergenti come metapneumovirus e parainfluenzali, la cui incidenza sta aumentando a causa delle variazioni stagionali e delle condizioni ambientali. Le forme più gravi colpiscono soprattutto persone con comorbidità, soggetti molto giovani o anziani, e individui immunocompromessi.

Diagnosi, prevenzione e trattamento

La diagnosi delle infezioni respiratorie si basa su una scrupolosa valutazione dei sintomi, un esame obiettivo accurato e, quando necessario, su indagini microbiologiche (come il tampone nasofaringeo per identificare i virus) e radiologiche (ad esempio una radiografia del torace per sospetta polmonite).

I trattamenti vengono scelti in base al tipo di agente patogeno:

  • In caso di infezione batterica si ricorre agli antibiotici mirati.
  • Per le infezioni virali (influenza, raffreddore, RSV, Sars-CoV-2) non sempre esiste una terapia specifica: spesso si utilizzano farmaci sintomatici come antipiretici, antinfiammatori e fluidificanti.
  • Nelle forme più severe (polmoniti, bronchioliti gravi) può essere necessaria l’ossigenoterapia o il ricovero ospedaliero con supporto ventilatorio.
  • Per la tubercolosi è fondamentale un trattamento prolungato con una combinazione di antibiotici specifici.

La prevenzione gioca un ruolo fondamentale. Le strategie raccomandate dai medici includono:

  • Vaccinazione antinfluenzale annuale e contro Sars-CoV-2 per le categorie a rischio.
  • Igiene delle mani e corretto utilizzo delle mascherine nei periodi di diffusione epidemica.
  • Evitare il fumo e l’esposizione a inquinanti, che possono indebolire le difese respiratorie.
  • Adeguata ventilazione degli ambienti e attenzione alla qualità dell’aria nelle scuole e nelle case di riposo.

I medici ribadiscono come uno stile di vita sano, la prevenzione vaccinale e la tempestività nella gestione dei sintomi possano ridurre le complicanze e il numero di ospedalizzazioni dovute a queste malattie.

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