In Italia, il mestiere del tabaccaio ha subito profonde trasformazioni negli ultimi decenni, diventando uno dei punti di riferimento principali non solo per l’acquisto di generi di monopolio come sigarette e marche da bollo, ma anche per quanto riguarda i giochi autorizzati dallo Stato, tra cui i Gratta e Vinci. Questi ultimi rappresentano una delle fonti di reddito più discusse e, talvolta, fraintese tra le tante attività svolte dai titolari di tabaccherie. Capire quanto guadagna davvero un tabaccaio su ogni Gratta e Vinci venduto significa analizzare in profondità il sistema di margini, aggio e rapporti con le normative italiane che regolano il settore dei giochi.
Meccanismi di guadagno sul Gratta e Vinci
Il guadagno per ogni Gratta e Vinci venduto viene definito dal cosiddetto aggio, ovvero una percentuale del prezzo di vendita riconosciuta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Questo compenso spetta a tutte le ricevitorie autorizzate — quindi anche alle tabaccherie — per il servizio di intermediazione tra lo Stato e il consumatore finale. La normativa in vigore stabilisce in modo chiaro che:
- l’aggio per i Gratta e Vinci ammonta all’8% del prezzo del singolo biglietto venduto;
- questo margine è esente da IVA, quindi rappresenta un guadagno netto per il tabaccaio;
- il profitto effettivo dipende dal valore unitario del tagliando venduto, variando in misura assoluta, ma non in percentuale;
- non esistono differenze nel margine riconosciuto tra biglietti vincenti e non vincenti: le vincite, infatti, non influenzano le percentuali di aggio per i rivenditori;
- il margine dipende solo dal prezzo nominale del biglietto.
Questo significa che, se un tabaccaio vende un Gratta e Vinci da 10 euro, il guadagno effettivo che trattiene sarà pari a 80 centesimi. Se vende invece biglietti dal costo inferiore, per esempio da 1 euro, il guadagno sarà di appena 8 centesimi a tagliando. Per un biglietto di fascia alta da 20 euro, la cifra si attesta su 1,60 euro. Quindi la variabile principale non è tanto il numero di tagliandi venduti, quanto il loro importo unitario.
Il confronto con altri prodotti e servizi venduti in tabaccheria
Il mestiere del tabaccaio si basa sulla vendita di una serie eterogenea di prodotti e servizi: dalle sigarette alle ricariche telefoniche, dalla cancelleria ai giochi, passando per pagamenti di bollettini, lotterie istantanee e molto altro. Proprio per questa pluralità, il guadagno reale ottenuto da ogni categoria merceologica cambia notevolmente:
- Per la vendita delle sigarette il margine netto è intorno al 9% ma, considerando determinati costi, il guadagno effettivo per ogni pacchetto venduto si riduce sensibilmente rispetto ai giochi statali.
- I Gratta e Vinci garantiscono, a fronte di una gestione più strutturata e regolamentata, un guadagno netto dell’8% che, seppur non altissimo in valore assoluto, può rappresentare una voce significativa soprattutto in caso di grandi volumi o di vendita di tagliandi di fascia alta.
- Altri prodotti come marche da bollo, ricariche telefoniche e servizi di pagamento assicurano percentuali spesso inferiori all’8%, e talvolta fisse, che si traducono in guadagni modesti su ciascuna operazione.
In media, il reddito annuo di una tabaccheria italiana si aggira tra i 18.000 e i 45.000 euro, a seconda della localizzazione, del volume di affari annuale e della varietà dei servizi offerti. Tuttavia, la marginalità sui giochi e, in particolare, sui Gratta e Vinci, rappresenta uno degli elementi più dinamici per la redditività delle attività con ampio afflusso di clientela.
La gestione delle vincite e la percezione del pubblico
Non tutti sanno che il tabaccaio non ottiene alcun extra o percentuale sulle vincite realizzate dai clienti che acquistano un Gratta e Vinci nella sua ricevitoria. In altre parole, se un cliente grattando un biglietto risulta vincente, il rivenditore:
- continua a percepire semplicemente l’aggio dell’8% legato alla vendita e non al premio;
- non riceve nessun premio aggiuntivo né alcuna commissione sulla riscossione del premio, anche in caso di grandi vincite.
Tuttavia, il verificarsi di vincite di rilievo può portare indirettamente pubblicità positiva alla tabaccheria: la notizia si diffonde, aumentando il flusso di clienti attirati nella speranza della “dea bendata”. Questa dinamica, comunque, non si traduce in un vantaggio economico diretto e misurabile sul singolo biglietto, ma rappresenta piuttosto un effetto indotto sulla reputazione dell’attività.
Le regole sulle vincite sono stabilite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e rientrano nell’attuazione delle direttive nazionali sui giochi pubblici a distanza e in ricevitoria.
Dinamiche commerciali e strategie
La differenza di guadagno tra vari biglietti Gratta e Vinci spinge i tabaccai più attenti a privilegiare la vendita di tagliandi di valore più elevato, laddove possibile, senza però trascurare il volume complessivo delle operazioni. È importante sottolineare alcune delle più diffuse strategie:
- incremento dell’offerta a scaffale di biglietti di vario taglio, per coprire tutte le fasce di potere d’acquisto;
- fidelizzazione della clientela affezionata ai giochi statali, grazie a piccolo accorgimenti di marketing, senza mai incentivare comportamenti rischiosi o patologici;
- combinazione della vendita di Gratta e Vinci con altri servizi di monopolio o di utilità quotidiana, ottimizzando il tempo di permanenza del cliente in negozio e favorendo acquisti multipli.
In questo contesto, il mestiere del tabaccaio resta profondamente legato alle politiche di gestione dei giochi pubblici, regolamentate e supervisionate dallo Stato, che ne fissa modalità operative, limiti e margini.
In sintesi, il guadagno per ogni Gratta e Vinci venduto si attesta all’8% del prezzo di vendita del biglietto, importo che è già al netto di IVA e che costituisce il solo vero margine per l’esercente su questo prodotto. La conoscenza di queste dinamiche aiuta a comprendere meglio la struttura del business delle tabaccherie, la ripartizione dei ricavi tra le diverse categorie merceologiche e la realtà spesso poco conosciuta che si nasconde dietro la semplice vendita di un tagliando colorato.