Scopri il costo medio annuo di un conto corrente: ecco la cifra che sorprende tutti

Secondo le più recenti rilevazioni di settore, il costo medio annuo di un conto corrente in Italia si attesta intorno ai 104 euro. Questa cifra è il risultato di una tendenza in crescita registrata negli ultimi anni, come sottolineato dalla Banca d’Italia che ha evidenziato un incremento continuo della spesa per la gestione dei conti tradizionali. Si tratta di dati che sorprendono molti risparmiatori, specialmente considerando la notevole distanza tra i conti classici e le opzioni digitali più economiche, che stanno progressivamente guadagnando consensi nel panorama bancario nazionale.

Voci di costo principali del conto corrente

Per comprendere a fondo da cosa sia composto il costo annuo di un conto corrente, è necessario distinguere tra due tipologie principali di spesa: costi fissi e costi variabili.

  • Costi fissi: rappresentano le spese sostenute indipendentemente dall’uso del conto. Includono il canone mensile, il costo di apertura e gestione, la gestione delle carte di pagamento collegate (debito, credito, prepagate) e le spese per l’invio della documentazione cartacea (ad esempio l’estratto conto).
  • Costi variabili: sono direttamente proporzionali all’uso che si fa del conto. Comprendono spese come prelievi agli sportelli ATM di altre banche, bonifici, pagamenti automatici e operazioni effettuate allo sportello. Ogni azione supplementare sul conto può comportare un costo ulteriore sul totale annuo.

Bisogna inoltre considerare l’imposta di bollo, attualmente fissata a 17 euro annui nel caso di una giacenza media superiore a 5.000 euro, che porta la spesa complessiva tipica a oltre 107 euro annui.

Conti tradizionali e online: il confronto

Negli ultimi anni si è rilevata una marcata differenza tra il costo medio dei conti tradizionali e quello dei conti digitali o online. Mentre la versione classica registra una media di circa 104 euro annui, i conti online si attestano su valori molto più contenuti, con un canone medio annuale di circa 33 euro, e in molti casi vengono proposte soluzioni a canone zero.

Questa differenza si deve principalmente all’assenza di costi di filiale e alla digitalizzazione dei servizi che caratterizza i conti 100% online. Tra le banche tradizionali, invece, si registra una forte variabilità di costi legata a fattori come la presenza sul territorio, il livello di assistenza allo sportello e i servizi accessori offerti. Un esempio emblematico riguarda casi come UniCredit: l’indicatore di costo complessivo per la famiglia è passato da oltre 260 euro a meno di 110 euro in seguito a un cambio dei criteri di calcolo per il profilo medio, ma il dato andrebbe interpretato tenendo conto delle reali abitudini degli utenti.

Come valutare e ridurre i costi del conto corrente

Per chi desidera ottimizzare la spesa, è essenziale considerare l’Indicatore dei Costi Complessivi (ICC), lo strumento con cui ogni banca comunica ai propri clienti una stima dei costi annuali su sette diversi profili d’uso. Questa valutazione consente di capire in modo trasparente se si stanno sostenendo spese eccessive rispetto alla media di mercato.

Alcuni consigli pratici per contenere i costi del conto corrente:

  • Analizzare le proprie esigenze: Se si utilizzano prevalentemente servizi via internet o tramite ATM, un conto digitale rappresenta la scelta più conveniente economicamente.
  • Confrontare le offerte: Esistono molteplici comparatori che permettono di mettere a confronto non solo il canone, ma anche tutti i costi accessori.
  • Richiedere il trasferimento del conto: Grazie alla portabilità, è possibile trasferire servizi e fondi da una banca all’altra in meno di 12 giorni lavorativi, gratuitamente e senza interruzioni nei servizi essenziali.
  • Limitare le operazioni in filiale: Molte banche applicano costi aggiuntivi alle operazioni effettuate allo sportello, mentre privilegiano servizi online e utilizzo degli ATM.

La variabilità territoriale e le tendenze future

La variabilità dei costi a livello territoriale e tra istituti di credito resta ancora molto elevata in Italia. Alcune categorie di utenti, come anziani e famiglie, possono riscontrare offerte più vantaggiose, soprattutto se abituati a un’operatività ridotta o a servizi tradizionali. Negli ultimi anni, la tendenza generale sembra essere quella di una stabilizzazione dei costi per le famiglie (-4%) e una riduzione significativa per gli anziani (-8%), dati che indicano una leggera inversione rispetto all’escalation dei costi degli anni precedenti.

Parallelamente, va sottolineato che il conto corrente resta uno strumento bancario essenziale e non sostituibile per la maggior parte dei cittadini, benché siano aumentate le scelte orientate verso servizi evoluti, come quelli accessibili da app mobili e piattaforme web. Sul fronte fiscale, l’introduzione e la conferma di imposte come quella di bollo incide ancora sulle spese complessive, pertanto il monitoraggio delle novità legislative resta un altro elemento da considerare nei prossimi anni.

In conclusione, il costo medio annuo di un conto corrente in Italia è una voce di spesa tutt’altro che trascurabile per milioni di utenti: la sensibilità verso il tema è destinata a crescere con la sempre maggiore diffusione delle piattaforme bancarie digitali e con la scelta consapevole tra le diverse tipologie di conto disponibili sul mercato.

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